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I 5 step che possono aiutarti a dare pace alla tua mente

  • giordanomargherita
  • 22 apr 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Ci preoccupiamo per il lavoro, i soldi, la salute, il partner, i bambini … devo continuare? Diciamocelo, ci preoccupiamo per un’infinità di cose, in qualsiasi momento, addirittura prima che queste accadano. Quante volte ci capita che durante momenti di ozio, quando la mente dovrebbe essere libera e tranquilla, ciò che la riempie sono invece le preoccupazioni? Preoccuparsi può essere utile quando ha lo scopo di risolvere un problema, mentre perde la sua utilità quando ci rende infelici o interferisce nella nostra vita quotidiana. Ecco un piano in cinque step chiamato “LA MENTE PACIFICA”, sviluppato in origine da un team di psicologi per persone affette da demenza (Paukert et al., 2013). ECCO I 5 STEP: 1. CONSAPEVOLEZZA: Questo è il passo che molte persone saltano. Perché? Perché pensano di conoscere già la risposta. Probabilmente pensano di essere già a conoscenza di ciò che le rende ansiose. In realtà può capitare che le situazioni, i segnali fisici e le emozioni che accompagnano l’ansia non siano così evidenti come si potrebbe pensare. Dunque, come prima cosa, è utile provare a tenere una sorta di “diario dell’ansia”. Quando vi sentite ansiosi? E quali sono i segnali fisici dell’ansia? A volte questa fase da sola è sufficiente per aiutare le persone a gestire meglio la loro ansia. L’autoconsapevolezza è il primo passo verso il cambiamento. 2. RESPIRAZIONE: Mente e corpo si influenzano a vicenda. Quando ci sentiamo in ansia, è molto probabile che stiamo respirando in modo rapido e il nostro respiro sia corto. Quello che possiamo fare è rallentare gradualmente il ritmo respiratorio prendendo a respirare in modo lento e profondo. Così facendo il corpo invierà un messaggio calmante anche alla mente. 3. PENSIERI CALMANTI: Come formulare pensieri calmanti quando ci troviamo in situazioni di stress con il cuore che pompa a mille? La chiave sta nel giocare d’anticipo ed avere già alcuni “pensieri calmanti” pronti per essere usati. Potrebbero essere in forma di pensiero (ad esempio “calmati”) oppure di immagini mentali. In questo ultimo caso potreste immaginare di essere in una atmosfera serena. Scegliete il vostro luogo, caratterizzatelo nei particolari e immaginate anche gli odori e i rumori, coinvolgendo tutti i sensi. L’importante è che ognuno di noi trovi pensieri, parole o immagini che siano efficaci e tranquillizzanti nel proprio caso specifico. 4. AUMENTARE L’ATTIVITA': Sembra strano sentirsi dire che una possibile risposta all’ansia sia aumentare l’attività. Solitamente si tende a pensare che la risposta all’ansia sia il rilassamento, dunque una diminuzione dell’attività, ma questo non è sempre vero. Quando non siamo occupati in qualche attività, la mente è libera di vagare e può incappare più facilmente in pensieri negativi, perciò ingaggiarci in un’attività che ci piace può essere una valida alternativa. Il problema è che gli stati d’ansia possono bloccare la propensione a fare attività distraenti.. Bel paradosso vero? Una risposta può essere quella di avere una lista di attività piacevoli pronta in anticipo. Quando l’ansia colpisce in un momento di inattività, è il momento di fare qualcosa per occupare la mente. 5. IGIENE DEL SONNO: Spesso l’ansia porta con se’ problemi di sonno. Quando ci si sente ansiosi, non c’è niente di peggio che essere a letto, al buio, con i propri pensieri negativi che monopolizzano tutta l’attenzione. Ciò può condurre ad un circolo vizioso in cui, a causa delle preoccupazioni che non ci fanno dormire, ci preoccupiamo che non saremo abbastanza risposati per il giorno successivo. Rompere questo circolo vizioso può essere difficile, ma possono venire in nostro aiuto alcune pratiche di “igiene del sonno”.

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