I comportamenti tipici degli adolescenti che fanno impazzire i genitori
- Dott.ssa Margherita Giordano
- 12 nov 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Fonte: adolescienza.it
L’adolescenza è un momento di grandi cambiamenti per i ragazzi, sia fisicamente che cognitivamente; i compiti che devono affrontare li portano anche a mettere in discussione i genitori e mettere alla prova se stessi. Non disperate! Questo non significa necessariamente che si allontaneranno e, nonostante le difficoltà, anche quei comportamenti tipici dell’adolescenza che vi mettono in crisi e vi fanno innervosire, possono essere gestiti e compresi.
5 comportamenti che mettono in difficoltà i genitori
1. “Ho l’impressione che mio figlio mi odi”
I ragazzi spesso rispondono a monosillabi, e mettono in discussione le regole e i suggerimenti dei genitori. Uno dei compiti dell’adolescenza è legato alla costruzione della propria identità, e per poterlo fare devono mettere in discussione gli adulti di riferimento, in particolare mamma e papà.
2. “Pensa solo alla tecnologia”
Gli adolescenti oggi comunicano soprattutto con chat, sms, social. Essere in contatto con i coetanei è fondamentale e i dispositivi tecnologici sono parte integrante del loro mondo; questo non vuol dire che non saranno in grado di utilizzarli in maniera adeguata o di mantenere anche altre passioni e interessi.
3. “Non rispetta gli orari”
Uno degli aspetti più difficili riguarda la negoziazione e il rispetto delle regole, ad esempio quelle legate a uscite e orari di rientro. Gli adolescenti possono mettere in atto piccole trasgressioni per mettere alla prova i limiti e le regole genitoriali, ma ciò non significa che non ne abbiano bisogno.
4. “Vuole solo essere come i suoi amici”
Spesso i ragazzi scelgono vestiti, taglio di capelli, look e interessi in funzione di quelli che prevalgono nel gruppo dei coetanei. Anche se non sempre vi piace la musica che ascoltano o la moda che decidono di seguire, anche questo è un modo per sperimentare se stessi e la propria identità.
5. “Fa un dramma di qualunque cosa!”
Talvolta si ha la sensazione di non riuscire a evitare urla e litigate, e che qualunque richiesta o tentativo del genitore vengano criticati. Diventa difficile, in questi momenti, stare vicino a un adolescente che magari non vuole parlare di quanto sta vivendo, comprendere emozioni e paure, aiutarlo ad affrontare il problema.
Come reagire e cosa fare?
– Calma e sangue freddo! Talvolta, di fronte all’atteggiamento di chiusura e alle provocazioni dei ragazzi, ci si sente delusi o feriti, e si può avere la tentazione di reagire chiudendo a propria volta il dialogo, senza comprendere realmente quanto sta accadendo. Gli adolescenti, però, anche se non lo ammettono, hanno bisogno dei genitori; è indispensabile mantenere la calma, ascoltarli, lasciarli sfogare se serve, tenere aperto il dialogo per comprendere i loro sentimenti e le loro preoccupazioni. Non sempre parleranno di ciò che accade, ma non vi arrendete: osservateli, dite loro e dimostrategli che ci siete sempre, che comprendete le loro preoccupazioni e che siete pronti ad ascoltarli.
– Non focalizzarsi solo sulla tecnologia. Si può fare l’errore di credere che i ragazzi siano interessati solo a smartphone e pc, ma il fatto che li utilizzano non significa che non siano in gradi di interessarsi ad altro. Impostate limiti ragionevoli, supervisionate l’utilizzo che ne fanno, parlate con loro dei pericoli e rischi della rete, date voi stessi per primi il buon esempio facendone un uso equilibrato.
– Regole chiare e condivise. Quando i ragazzi cominciano a reclamare più tempo da trascorrere fuori casa, cercate anzitutto di comprendere la normalità di questa richiesta. Per evitare che violino sempre la regola che riguarda gli orari di rientro, ad esempio, impostate regole chiare e condivise, andando loro incontro per eventuali eccezioni (magari per una festa o un’occasione particolare).
– Il gruppo è fondamentale. I ragazzi scelgono spesso abbigliamento e interessi anche in funzione dei coetanei, è un comportamento normale e fisiologico. Non criticate i loro amici, ad esempio per come vestono o per la musica che ascoltano, perché sarebbe come criticare loro e ciò che per loro è importante. Ovviamente, quando siete preoccupati per eventuali comportamenti a rischio, parlatene insieme con calma e aiutateli a comprendere quali sono i confini e i limiti da rispettare, prima di tutto per se stessi e per il loro benessere.
– Non banalizzare emozioni e preoccupazioni. E’ tipico degli adolescenti vivere intensamente ogni emozione e situazione, per cui ciò che a un adulto può sembrare banale rappresenta per loro un vero e proprio problema, di cui magari fanno fatica a parlare. Non banalizzate ciò provano, le loro preoccupazioni o le loro paure; se si sentiranno incompresi o giudicati, si chiuderanno ancora di più e smetteranno di parlarne.





















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