Il lato oscuro dell'intelligenza emotiva
- Dott.ssa Margherita Giordano
- 28 mar 2017
- Tempo di lettura: 2 min
Fonte: www.lescienze.it
Saper riconoscere quando un amico o un collega si sente triste, arrabbiato o sorpreso è la chiave per andare d'accordo con gli altri. Ma un nuovo studio suggerisce che uno spiccato talento per la comprensione dei sentimenti altrui a volte può essere accompagnato da un sovrappiù di stress. Questa e altre scoperte sfidano l'opinione diffusa che l'intelligenza emotiva sia sempre vantaggiosa per chi ne è dotato. In uno studio pubblicato nel 2016, le psicologhe Myriam Bechtoldt e Vanessa Schneider hanno posto a 166 studenti universitari maschi una serie di domande per misurare la loro intelligenza emotiva. Per esempio, hanno mostrato loro delle foto che ritraevano dei volti, e chiesto quanto esprimessero felicità o disgusto. Gli studenti dovevano poi sostenere un colloquio di lavoro con dei valutatori che avevano un'espressione facciale severa. Prima e dopo il colloquio le ricercatrici hanno misurato le concentrazioni di cortisolo, l'ormone dello stress, nella saliva dei soggetti. E' così emerso che negli studenti classificati come emotivamente più intelligenti, durante l'esperimento il livello di stress era aumentato di più e impiegava più tempo per tornare al livello di base. I risultati suggeriscono che alcune persone possono essere emotivamente troppo acute per il loro bene, dice Hillary Anger Elfenbein, docente di scienze comportamentali alla Washington University a St. Louis, che non ha partecipato allo studio. "A volte si può essere così bravi in qualcosa da provocare guai", osserva. In effetti, lo studio si aggiunge a una precedente ricerca che suggeriva l'esistenza di un lato oscuro dell'intelligenza emotiva. Questo studio del 2012 aveva infatti indicato che le persone emotivamente più sensibili potrebbero essere particolarmente suscettibili a sentimenti di depressione e disperazione. Inoltre, vari studi, tra cui uno pubblicato nel 2013, hanno insinuato che l'intelligenza emotiva possa essere usata per manipolare gli altri ai propri fini. Per comprendere esattamente qual è il rapporto tra intelligenza emotiva e stress saranno necessarie ulteriori ricerche, che prendano in esame anche le donne e persone di diverse età e livelli di istruzione. Tuttavia, l'intelligenza emotiva è una competenza comunque utile, a patto che si impari anche a far fronte adeguatamente alle emozioni proprie e altrui, dice la Bechtoldt, anch'essa docente di scienze comportamentali. Per esempio, alcuni soggetti sensibili possono farsi carico della tristezza o della rabbia di altre persone, e questo alla fine li stressa. Ricordate, dice la Bechtoldt, che "non siete responsabili di come si sentono gli altri".

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