Dismorfia muscolare: la preoccupazione cronica di non essere sufficientemente muscolati
- giordanomargherita
- 26 mag 2015
- Tempo di lettura: 2 min
La dismorfia muscolare è una “preoccupazione cronica di non essere sufficientemente muscolati”. Gli individui affetti da dismorfia muscolare sviluppano una marcata dipendenza dall’esercizio fisico (protratto per molte ore al giorno), unita ad un’attenzione eccessiva alla loro dieta. Inoltre, presentano compromissioni in aree importanti del loro funzionamento (sociale, occupazionale, relazionale): i soggetti affetti da tale disturbo possono allenarsi per più di due ore al giorno, talvolta sacrificando importanti impegni sociali, e compromettendo la loro salute fisica.
Gli studi di Olivardia hanno confermato ad esempio la rinuncia da parte di alcuni soggetti anche a ruoli di rilievo in affari, in ambito legale o medico, pur di perseguire lo scopo di allenarsi il maggior tempo possibile in palestra. Altri hanno perfino compromesso le relazioni familiari, divorziando dalle mogli perché il bisogno di allenarsi aveva la priorità su ogni altra cosa.
La necessità di sviluppare sempre più massa muscolare conduce la maggior parte di loro a fare uso di sostanze illegali, in particolare steroidi anabolizzanti. Queste sostanze aiutano i muscoli a raggiungere livelli di sviluppo non ottenibili con il semplice esercizio fisico e possono provocare conseguenze negative sia di natura fisica che psichica come aumento dell’aggressività, acne, impotenza. Nonostante i soggetti siano consapevoli di tali effetti collaterali diversi studi dimostrano che l’uso di steroidi è fortemente diffuso. Per ottenere il corpo desiderato non si limitano solo a sottoporsi ad estenuanti esercizi fisici o all’uso di sostanze illegali dannose, ma si sottopongono anche a meticolose diete in cui sono ammessi solo alimenti iperproteici, importanti per lo sviluppo muscolare, mentre sono categoricamente esclusi cibi ad alto contenuto di grassi e carboidrati. Gonfiano i loro fisici, eseguendo con grande concentrazione i loro esercizi, affinché il muscolo “straripi” da sotto la pelle, ignari di mostrare il simbolo della loro debolezza psicologica, legata ad una profonda insicurezza dell’identità di genere. I muscoli, infatti rappresenterebbero per loro un mezzo di compensazione per un senso di inadeguatezza circa la propria mascolinità. Infatti, attualmente è ampiamente accettato che la dismorfia muscolare sia più frequente nei maschi, sebbene siano stati documentati anche casi di donne con severa dismorfia muscolare.
Un recente studio del 2012 condotto su 641 adolescenti maschi e femmine di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, ha evidenziato alla base dell’insoddisfazione corporea, studiata nel campione come percezione di sgradevolezza per il proprio corpo, tre elementi che i soggetti segnalavano come motivanti al cambiamento corporeo. Prima fra tutti la sgradevolezza estetica (mi guardo allo specchio e mi trovo esteticamente sgradevole, non conforme ai canoni di bellezza riconosciuti dalla società di appartenenza); i soggetti maschi tendenzialmente avrebbero voluto essere più muscolati, mentre le femmine dichiaravano di voler essere più magre.
L’insoddisfazione corporea risultava essere correlata successivamente all’autostima del campione: soggetti con maggiore autostima tendevano a percepire una ridotta sgradevolezza per il proprio corpo, mentre i soggetti con bassa autostima presentavano anche un grado di sgradevolezza corporea maggiore. Infine, un numero più ristretto del campione segnalava un desiderio di cambiamento del proprio corpo per ragioni prettamente salutari (essere troppo grasso/a o troppo magro/a significava ammalarsi, un rischio per la propria salute).

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