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Bambini ed emozioni: 5 consigli utili per i genitori

  • giordanomargherita
  • 3 nov 2014
  • Tempo di lettura: 3 min

Conoscere in quali momenti dello sviluppo emergono le emozioni dei propri figli è di fondamentale importanza, non solo per verificare che il loro percorso di crescita rispetti gli auspicabili parametri di normalità, ma anche per consentire agli adulti che interagiscono con loro di farlo nel rispetto delle possibilità dei bambini.


Non c’è genitore che non sappia a che età il suo bambino probabilmente comincerà a muovere i primi passi o a pronunciare le prime parole. Le tappe fondamentali del suo sviluppo emotivo sono invece sconosciute alla maggior parte di loro.


Conoscere in quali momenti dello sviluppo emergono le emozioni dei propri figli è invece di fondamentale importanza, non solo per verificare che il loro percorso di crescita rispetti gli auspicabili parametri di normalità, ma anche per consentire agli adulti che interagiscono con loro di farlo nel rispetto delle possibilità dei bambini.


Ecco perchè approfondire la conoscenza dei genitori rispetto a questo tema, significa anche renderli capaci di esercitare una buona influenza sullo sviluppo emotivo dei propri figli.


Seguire questi semplici consigli potrebbe essere un buon inizio.


1. Attenti alle emozioni

Dedicate allo sviluppo emotivo dei vostri figli la stessa attenzione che rivolgete ad aspetti più facilmente osservabili della sua crescita, come per esempio lo sviluppo motorio. Espressione, comprensione e regolazione emotiva sono le tre componenti base della competenza emotiva, che riveste un ruolo fondamentale nella promozione di un sano sviluppo psicologico.


2. Nominate le emozioni

Aiutare i bambini a dare un nome ai propri vissuti interni migliora la loro competenza emotiva e li indirizza verso una corretta gestione delle loro emozioni. Confondere per esempio la tristezza con la fame, non solo è indice di difficoltà nell’espressione emotiva ma può indurre il bambino a cercare consolazione nel cibo, piuttosto che nel rapporto con se stesso e con gli altri.


3. Non colpevolizzate le emozioni

E’ importante trasmettere ai propri figli una piena accettazione di tutti i vissuti emotivi di cui fa esperienza. Ciò che può essere invece messo in discussione è la modalità prescelta dal bambino per esprimere le proprie emozioni. Se vostro figlio si arrabbia, cercate di non dirgli che non dovrebbe essere arrabbiato ma aiutatelo ad esprimere la rabbia nel modo più corretto, rimproverandogli semmai la scelta di condotte inappropriate. Tale eventualità potrebbe verificarsi tanto meno quanto più vi dimostrate capaci di riconoscere e rispondere alla sua rabbia anche in assenza di comportamenti sbagliati.


4. Rassicurate le loro paure, non generatele

Sapere che mamma e papà sono in grado di accogliere senza giudicare le loro paure è già di per sè una buona ragione per non averne. Ciò che spesso accade è che però i figli siano indotti ad attribuire un giudizio di pericolosità ad uno stimolo o ad una situazione da indizi forniti dai genitori. Se quando mettete a letto vostro figlio lo fate sorvegliare da una dozzina di pupazzi e gli fornite un ciuccio luminoso affinchè, non sia mai, lo smarrisca nella notte, è probabile che questo momento della giornata venga temuto più che desiderato.


5. Lasciate vivere le emozioni spiacevoli

Vedere soffrire un figlio, anche per il più banale dei motivi, è sempre un’esperienza sgradevole per i genitori ma solo concedendogli questa possibilità gli restituiremo un’immagine di loro stessi come individui capaci di sopravvivere anche alla tristezza. Inoltre, come insegna Il Piccolo Principe “si devono pur sopportare dei bruchi se si vogliono vedere le farfalle… Dicono siano così belle!”.

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